tag:blogger.com,1999:blog-32827042670144694112024-02-19T03:56:15.966+01:00Il Dramma Delle Scale MobiliIl Dramma Delle Scale Mobilihttp://www.blogger.com/profile/11986689120312117504noreply@blogger.comBlogger121125tag:blogger.com,1999:blog-3282704267014469411.post-18212101183319524582014-02-20T15:14:00.000+01:002014-02-20T15:14:03.544+01:00I'm afraid of changing 'cause I built my life around you<div class="MsoNormal">
Che se certi giorni sono meglio di altri, il tempo che passo
con te è un unico, vasto, integerrimo lasso temporale senza principio né
termine. Non posseggo altre date sul calendario oltre al tempo che passo con
te. Il resto è solo un contenitore vuoto e informe dal quale prendo le
distanze. Problemi che si risolvono e mi verrebbe da dire che ho risolto il
problema ma c’è qualcosa che non mi torna allora mi correggo - abbiamo risolto
il problema. Tutti quei verbi che coniugati alla prima persona plurale dell’indicativo
presente finiscono in –amo e mi viene da sorridere. </div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
I fantasmi ormai sono solo polvere.</div>
<div class="MsoNormal">
Solo polvere.</div>
<br />
<div class="MsoNormal">
Sarà bello correre da te e aiutarti a pulire la camera da
letto. </div>
Il Dramma Delle Scale Mobilihttp://www.blogger.com/profile/11986689120312117504noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3282704267014469411.post-13794779693205373662013-09-17T00:28:00.000+02:002013-09-17T00:28:35.850+02:00in due si può lottare come dei giganti contro ogni doloreDurante questi tre anni sono caduti regimi e ribelli. Sono cadute le bombe. Sono precipitati autobus, prodotti interni lordi, aerei sovietici. La decenza. A qualcuno è cascata la casa. Ad altri i denti. Sono cadute stelle capelli elicotteri. I meteoriti sfioravano la Terra e si sbriciolavano sulla Siberia. Il pulcino Pio e danza kuduro e i One Direction e no signora no sono scesi dalle classifiche. Benedetta la forza di gravità. E' affondata la Concordia e le chiacchiere visionarie dei Maya. E' caduta così tanta pioggia che si è allagata Roma. E' caduto il Grande Fratello. E' caduto il Barca. E' caduto pure Berlusconi. I bambini si sono sbucciati le ginocchia. Tyson è andato al tappeto. Papa Ratzinger, k.o. pure lui. Casca il mondo - casca la terra - tutti giù per terra! A mia madre è calata la pressione. A mio padre la pensione. Sono crollate vite e progetti e sicurezze e pani quotidiani e sogni e sognatori. Sono crollati pomeriggi nei letti d'ospedale. Sono cadute le querce secolari. Buttate giù dai fulmini. Ai vecchi le giunture colavano come sudore. A qualcuno gli hanno strappato le aspettative di vita e gliele hanno gettate nel gas. Un tizio accalappiava i cani randagi e li dava in pasto alle tigri del circo. I cani randagi che non si reggevano sulle zampe. Che cadevano. Che non si alzavano mai più. E c'era ancora chi tra un amore infranto e la coda alle poste costruiva un ponte solo per buttarsi di sotto. <br />
<br />
Poi ci siamo noi. Così indifesi. Così invincibili.<br />
Neanche ce ne siamo accorti che il mondo intanto dava il peggio di sè.Il Dramma Delle Scale Mobilihttp://www.blogger.com/profile/11986689120312117504noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3282704267014469411.post-46225156830692703882013-07-01T19:36:00.001+02:002013-07-01T19:36:19.607+02:00UNTIL MY DYING DAYIo non supererò le correnti gravitazionali. Non supererò lo spazio e la luce.<br />
Io invecchierò insieme a te.<br />
Senza scorciatoie.Il Dramma Delle Scale Mobilihttp://www.blogger.com/profile/11986689120312117504noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3282704267014469411.post-50686612485327387482013-06-07T23:39:00.000+02:002013-06-07T23:42:20.889+02:00SINCRONIZZATI<span style="font-family: Times,"Times New Roman",serif;">spesso il male di vivere ho incontrato</span><br />
<span style="font-family: Times,"Times New Roman",serif;">era nel tizio di turno che sul 409 ogni volta prenota la fermata di Portonaccio / Silvio Latino e io arrivo trenta secondi più tardi; negli esami alle 8 di mattina; nel portafoglio disabitato. Quando piove troppo e quando fa troppo caldo. Nella radio bastarda che passa i Green Day e la connessione che si impalla e il computer si spegne che ha caldo pure lui. Quel male di vivere quando poi stiamo fatti e il freezer tituba che è vuoto. Quando vuoi andare in Sardegna e io ho 5 euro in tasca ma devo comprare il tabacco e spero di aver fatto male i conti in tasca e scoprire che sono ricco ma poi alla fine non sono mai ricco. Quando ti hanno trattata male nel forum di matematica, che loro non lo sanno che noi possiamo resistere, che noi siamo forti e possiamo scirvere VAFFANCULO MATEMATICI. </span><br />
<span style="font-family: Times,"Times New Roman",serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Times,"Times New Roman",serif;"><i>- intanto in televisione c'è Ghost e il cantante dei Platters canta I need your love mentre il fantasma sventola un penny in faccia a Demi Moore e io ti guardo dormire che è uno spettacolo e capisco che la mia vita tipo coincide con la mia vita, non potrei chiedere di meglio e infatti mi sto zitto -</i></span><br />
<span style="font-family: Times,"Times New Roman",serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Times,"Times New Roman",serif;">Troppe volte lo incontreremo ancora, questo male di vivere, questi dettagli piccoli e sfumati di un'esistenza perfetta. Sarà bello sorridere e non rendersene conto. Sorridere e fare spallucce. E anno dopo anno festeggiare il tuo compleanno.</span>Il Dramma Delle Scale Mobilihttp://www.blogger.com/profile/11986689120312117504noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3282704267014469411.post-13272330440207807222013-03-29T22:09:00.001+01:002013-03-29T22:09:30.891+01:00erano sogni che si realizzavano e io li chiamavo deja vuquelli di ieri pomeriggio e di un sacco di pomeriggi fa quando mi inventavo un pigiama con un paio di calzoncini più malconci di me e una maglietta nera dei NIN solo per essere degno di te. Che da quando stiamo insieme ho smesso di imbastire una vita e mi godo quello che ho. E corro anche se ho il fiato corto. Sui treni in ritardo e sul mondo che gira dalla parte sbagliata. Corro anche se mi tremano le gambe. Il mondo gira sempre dalla parte sbagliata ma io corro più forte. Corro che forse sorridi e non me lo voglio perdere.<br />
<br />
Fotocopia la felicità. Fotocopiala in bianco e nero che le fotocopie a colori costano troppo. Posale là, sulla scrivania, vicino ai cereali e alle cartoline di Carlos Amorales, poi va a dormire. E cerca di fare bei sogni. Almeno tu in tutto il mondo fai bei sogni. Che domani arrivo io, con una scatola di pennarelli, e le coloriamo insieme. Tra un bacio e un deja vu.Il Dramma Delle Scale Mobilihttp://www.blogger.com/profile/11986689120312117504noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-3282704267014469411.post-49919846168034391132012-11-14T21:20:00.001+01:002012-11-14T21:20:28.608+01:00ti prego, mondo, non finireperché oggi come oggi non mi piacciono i mondi che finiscono - oggicomeoggicomedomanicomepersempre. E quando arriverà il millennium bug ci appoggeremo alla finestra a guardare i ferri da stiro e le slot-machines distruggere l'umanità fischiettando qualche motivo stupido - mi piace molto quando fischietti motivi stupidi - con le mani sul mento e un po' di freddo in saccoccia. La fatidica notte del millennium bug. Quella di dodici anni fa. La passeremo insieme. Illogicamente meraviglioso. Come quando mi aspetti affacciata alla finestra del bagno e io ti saluto con la mano. O quelle volte che indossi la tuta dell'invisibilità e mi aspetti affacciata alla finestra del bagno e io non ti saluto con la mano perché non ti vedo. Che in verità lo so che sei lì - ti fiuto ma ti reggo il gioco. Tutto questo per dirti grazie. Grazie anche da parte di centotrentasei alberi che non sono diventati carta. Grazie per la nostra vita insieme, la nostra pigrizia, i nostri bus in ritardo, i nostri conti in tasca, i nostri meteoriti schivati, la nostra solidità in un mondo precario, i cerotti per i punti neri fatti in casa, le serie tv, le sere tv , il pigiama e i baci e l'amore l'amore l'amore e tutto il resto. Grazie per il nostro letto grosso quanto il mondo. Perché nessun posto è così verticale da impedirci di sdraiarci.Il Dramma Delle Scale Mobilihttp://www.blogger.com/profile/11986689120312117504noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-3282704267014469411.post-91732029763357070762012-09-17T00:07:00.002+02:002012-09-17T00:07:59.667+02:00non è vero che sono i poli opposti ad attrarsiperchè noi siamo uguali. e così sono passati due anni e ora ho parecchie doppiepunte. devo tagliarmi i capelli. lo farò in uno degli altri mille anni che verranno. con comodo. e sguazzerò tra i tuoi smalti e le tue ansie peggiori fino all'ultima ruga. misurerò con il goniometro l'angolatura delle tue giornate storte e le raddrizzerò risolvendo equazioni assurde invece di studiare economia internazionale.Il Dramma Delle Scale Mobilihttp://www.blogger.com/profile/11986689120312117504noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3282704267014469411.post-49836260883432311202012-07-28T17:00:00.002+02:002013-03-29T22:11:18.284+01:00così non andremo da nessuna parte<br />
ma almeno ci andremo insiemeIl Dramma Delle Scale Mobilihttp://www.blogger.com/profile/11986689120312117504noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3282704267014469411.post-60023850038466488062012-06-08T13:10:00.000+02:002012-06-08T13:11:09.842+02:001:27 pmSiamo andati a dormire due ore dopo ed eri triste come un cerbiatto ferito. Però mi hai protetto lo stesso da quei fantasmi che non mi lasciano dormire la notte. Quei fantasmi che sono solo degli stupidi. E steso accanto a te non dormo ma riposo. Tanti saluti ai sogni d'amianto. E quanto eri bella la mattina dopo - che poi sarebbe questa mattina - lo sanno solo certi angeli particolarmente guardoni e io, che ti sto ad osservare sdraiata sul divano mentre scrivo queste poche parole.Il Dramma Delle Scale Mobilihttp://www.blogger.com/profile/11986689120312117504noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3282704267014469411.post-20999817668541221652012-04-14T11:44:00.002+02:002012-04-14T11:49:13.814+02:00Bella. Come il finale di un film bello.<span >Facevamo la dieta delle lune. Ad ogni alimento era associato un valore numerico, la cui unità di misura è una o più lune. Io potevo consumarne quattordici, di lune, tu dodici.</span><div><span >Ad un certo punto ti ho guardato ed ho detto: <span style="font-size: 12pt; ">«</span><span style="font-size: 100%; ">io ho una sola, grandissima luna.</span></span></div><div><span ><span style="font-size: 12pt; ">«</span>Bene, io ho undici lune più di te<span style="font-size: 12pt; ">»</span><span style="font-size: 100%; "> mi hai risposto.</span></span></div><div><span >E così mi hai fatto sorridere.</span></div>Il Dramma Delle Scale Mobilihttp://www.blogger.com/profile/11986689120312117504noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3282704267014469411.post-15329273171997591362012-04-07T13:12:00.006+02:002012-04-14T11:44:01.370+02:00<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7k2TtDjBr1dlXcEqCTyG4zkZJVQja4nEmbGM_ckzwVEO8wEEG2TkSy-rqTylBCR-WB7e5Ti-L9vGy1WtrABVyVofFM9_-_pJDs5gwuh2JfEnga4syY8_DAE-6vFugrpLYUdEeDE5by7g/s1600/henri_cartier_bresson-martines-legs-1968.jpg" style="line-height: normal; font-weight: normal; font-family: Georgia, serif; font-size: 100%; "><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 270px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7k2TtDjBr1dlXcEqCTyG4zkZJVQja4nEmbGM_ckzwVEO8wEEG2TkSy-rqTylBCR-WB7e5Ti-L9vGy1WtrABVyVofFM9_-_pJDs5gwuh2JfEnga4syY8_DAE-6vFugrpLYUdEeDE5by7g/s400/henri_cartier_bresson-martines-legs-1968.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5728615736570182818" /></a><div style="font-weight: normal; line-height: normal; text-align: center; "><span><span style="line-height: 20px; " ><b>me ne stavo da solo vicino all'ospedale vecchio e </b></span></span></div><div style="font-weight: normal; line-height: normal; text-align: center; "><span ><span><span style="line-height: 20px; "><b>vedevo la luna e </b></span></span><b style="font-size: 100%; line-height: 20px; "><span>allora mi mancavi perché all'ospedale vecchio </span></b></span></div><div style="font-weight: normal; line-height: normal; text-align: center; "><b style="font-size: 100%; line-height: 20px; "><span >la luna si vede e la Puglia no</span></b></div>Il Dramma Delle Scale Mobilihttp://www.blogger.com/profile/11986689120312117504noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3282704267014469411.post-31050135309045423722012-01-19T21:18:00.003+01:002012-01-19T22:22:30.805+01:00Il giorno in cui mi hai sussurrato che ti rendo più triste che felice era sottinteso che stavamo giocando al gioco dei contrari.<span style="font-family:trebuchet ms;"><span style="font-family:courier new;"></span></span><br /><span style="font-family:trebuchet ms;"><span style="font-family:courier new;">I<br /></span><br />Ho sentito recentemente la storia di una coppia di agapornis che vivevano insieme da quasi due anni, in una gabbietta gialla di duemilaquattrocento centimetri quadri, senza affitti da pagare o menù straordinari la domenica a pranzo. Un giorno il maschio si è ferito la zampa, e confondendo il rosso del sangue per un parassita, si è beccato a morte. La femmina è rimasta sola e allora non mangiava più e non beveva più e non dormiva più e non volava più e non rideva più e non viveva più. Si è lasciata morire. Quando ho sentito questa storia ho sperato fortemente nell’esistenza del paradiso dei pappagalli. Se lo meritano più di noi. Poi ho pensato a te, e non ho acceso la tv, ma sono rimasto sdraiato sul letto, come un’orca bianca arenata sulla spiaggia solitaria tra il buio della notte. Forse sul letto di casa tua spiaggerei più comodo.<br /><br /><span style="font-family:courier new;"><span style="font-family:courier new;">II</span><br /></span><br />Per farti una sorpresa volevo farti volare. Volevo unire centinaia di palloncini pieni d’elio e legarli su di una sedia e farti volare. Mi piaceva l’idea di vederti salutare con la mano da sopra una sedia volante. Allora mi ci sono messo sul serio. Ho preso calcolatrice e taccuino e matita e oki e ho calcolato tutto. Il peso specifico dell’aria è di 1,29 kg/mc. Il peso specifico dell’elio è di 0,179 kg/mc. La loro differenza, sempre al metro cubo, è di 1,111. Senza tralasciare il peso del palloncino, ciò significa che un metro cubo d’elio solleva su per giù un kilogrammo. La capienza di un palloncino di medie dimensioni è di 20 litri, che equivale a 0,02 metri cubi. Per farmi un’idea ho calcolato che per alzare 50 kili (50/0,02) occorrono 2500 palloncini. Duemilacinquecentopalloncini.<br />Allora sono andato sul sito della Ryanair. Ma spesso e volentieri continuo ad immaginarti mentre mi saluti con la mano da sopra una sedia volante.<br /><br /><span style="font-family:courier new;">III</span><br /><br />C’è un pullman che sterza ai piedi del Vittoriano, cavalcando i fori imperiali dopo la rotatoria, e poi passa anonimo tra la luce rossa del tramonto e dei fari delle auto in coda sotto al Colosseo. Prosegue lungo piazza San Giovanni tagliando la strada a San Francesco d’Assisi e corre ancora. Congiunge gran parte della Roma che conta, la Roma romana, la Roma imperiale. Poi arriva sotto casa tua. E lì si ferma. </span>Il Dramma Delle Scale Mobilihttp://www.blogger.com/profile/11986689120312117504noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3282704267014469411.post-51164365097217352922012-01-17T20:31:00.002+01:002012-01-17T20:34:51.701+01:00RECESSIONESe quantificassero la fortuna che ho avuto nell'averti incontrata per tassarne il 6%, il prodotto interno lordo risorgerebbe come il sole domani mattina. come la quiete dopo la tempesta. come me sedici mesi fa.Il Dramma Delle Scale Mobilihttp://www.blogger.com/profile/11986689120312117504noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3282704267014469411.post-15592955847725579302011-09-20T13:41:00.001+02:002011-09-20T13:42:12.537+02:00e capire cosa mi hai detto al cellulare e chiederti di ripeterlo solo per ascoltare ancora una volta il suono della tua voceIl Dramma Delle Scale Mobilihttp://www.blogger.com/profile/11986689120312117504noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3282704267014469411.post-27975117950410115812011-09-17T00:47:00.000+02:002011-09-17T00:48:01.873+02:00trecentosessantacinque giorni, festivi inclusiQuesta è una storia di distanze frantumate e resistenze superate, iniziata trecentosessantacinque giorni fa, sotto la luce inusuale di una stella che esplode, e finita mai. È la storia di una mano che ha accarezzato le macchie del passato fino al punto di cancellarle, da eroderle, lasciando gocce di una rugiada che non si asciuga mai. È la storia di un sorriso così deciso da diventare verdetto inoppugnabile, sacrosanta giustizia tra le ingiustizie del mondo, come i treni in ritardo e le scarpe che si slacciano ad ogni passo. È la favola di un sole che tutto sommato può essere fresco e gradevole, di un amore impeccabile e della manifestazione miracolosa di certi versi di Prevèrt e di due grandi occhi in grado di abbracciare.<br />È la storia di un ragazzo che sta cercando nell’universo un punto lontano un anno luce, per rivedere ancora una volta l’avvolgente momento in cui due persone si innamorano, ma stavolta cercando di non meravigliarsi. Ma alla fine meravigliandosi.Il Dramma Delle Scale Mobilihttp://www.blogger.com/profile/11986689120312117504noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3282704267014469411.post-60125361926175449582011-07-28T21:49:00.002+02:002011-07-28T21:56:11.445+02:00<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgwLszhKVzHzJuq6W0EARukk66vG4HmWNBpXqN56bjFl3k5jeF1_-Fe1cYlAf9oTNRMebhTBFbZxgqqYs8FWhlp955AY4atb110a0aApdOX4dLdJORy7SD4Zntd-waSoxEm6sYydlEJluA/s1600/P7235651.JPG"><img style="TEXT-ALIGN: center; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; DISPLAY: block; HEIGHT: 300px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5634493220149114370" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgwLszhKVzHzJuq6W0EARukk66vG4HmWNBpXqN56bjFl3k5jeF1_-Fe1cYlAf9oTNRMebhTBFbZxgqqYs8FWhlp955AY4atb110a0aApdOX4dLdJORy7SD4Zntd-waSoxEm6sYydlEJluA/s400/P7235651.JPG" /></a><br /><br /><div>quest'estate i ventilatori e i girasoli ti seguivano con lo sguardo. un maestrale arrogante soffiava mille flauti magici. ti prometto che vinceremo quel gioco a punti. e dormivamo con la luce spenta e ti vedevo lo stesso. farò in modo che i tuoi occhi non si abituino mai al buio. che quando sono andato via il cielo ha messo il broncio e c'era l'arcobaleno. e non sto parlando di una figura retorica.</div>Il Dramma Delle Scale Mobilihttp://www.blogger.com/profile/11986689120312117504noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3282704267014469411.post-66581557684376111212011-06-10T21:09:00.000+02:002011-06-10T21:10:18.493+02:00PER IL TUO COMPLEANNO...<span style="font-family:trebuchet ms;">Il mondo è diventato una torta.<br />Le nuvole zucchero filato che fluttuava su un cielo di pistacchio. C’eravamo svegliati da poco sopra una mousse al caramello. Ricordo marciapiedi di nutella dove scaglie di cioccolato crescevano solenni tra l’erba e petali di panna montata. Muri di stracciatella celavano fondamenta di marzapane. Camminavamo tra canditi e ciliegine come fossimo Hansel e Gretel. E muffin con la forma di alberi lasciavano cadere mille mirtilli di importazione spagnola. Il meteo prevedeva un brusco acquazzone di zucchero filato che poi purtroppo non c’è stato. In compenso un bel venticello di glassa ci ha accompagnati mentre passeggiavamo. Che sei inciampata su una fragola e ti sei sporcata di vaniglia. I bus alla nocciola traballavano sulla strada di confetti che portava a casa tua. E c’era traffico ma non facevamo tardi perché il tempo era diventato miele.<br /><br />In alto, un grande sole allo zabaione faceva della nostra ombra un ipocalorico amore. </span>Il Dramma Delle Scale Mobilihttp://www.blogger.com/profile/11986689120312117504noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3282704267014469411.post-5172968126330746722011-05-03T20:17:00.004+02:002011-05-03T20:35:28.269+02:00VIENI AD ALBEGGIARE<span style="font-family:courier new;">Cara xxxx<br /><br />In questi ultimi giorni sei diventata un piacevole stato d’animo, e da più di sette mesi la bellezza delle cose risulta essere parecchio sfacciata. Tutto è stupendo. Mai avrei immaginato che il sole sarebbe entrato nella mia vita privata. E invece eccolo qua. Proprio ieri mi ha confessato che non brilla di luce propria (come sostengono gli scienziati), ma semplicemente riflette la tua luce. Quindi per me non è più l’alternarsi di sole e luna a scandire la differenza tra giorno e notte. Il giorno è quando ci sei tu. Il tramonto quando ti nascondi sotto le coperte. Ma la cosa che preferisco è l’alba del tuo risveglio.</span><br /><span style="font-family:courier new;">Ti scrivo per chiederti di venire quì il prima possibile, perchè questa notte sta durando un po' troppo.</span><br /><span style="font-family:courier new;">Vieni quì.</span><br /><span style="font-family:courier new;"></span>Il Dramma Delle Scale Mobilihttp://www.blogger.com/profile/11986689120312117504noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3282704267014469411.post-59433205352424298082011-04-21T20:49:00.001+02:002011-04-21T20:50:48.388+02:00<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-usnupqd_s3lmF5aEb3yCOlp-_pqGGs6tExK6H0nbS-54z1TSnZ0gS835-64rTdy0kJ5-DNtAJH9mjphqvv6_X4onicJq-mNTXlGD3tKPhWTunO5_pkEtx-KF32XqLjERtmS2feYI1RE/s1600/Henri-Cartier-Bresson-Diep.jpg"><img style="TEXT-ALIGN: center; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; DISPLAY: block; HEIGHT: 255px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5598111013330732050" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-usnupqd_s3lmF5aEb3yCOlp-_pqGGs6tExK6H0nbS-54z1TSnZ0gS835-64rTdy0kJ5-DNtAJH9mjphqvv6_X4onicJq-mNTXlGD3tKPhWTunO5_pkEtx-KF32XqLjERtmS2feYI1RE/s400/Henri-Cartier-Bresson-Diep.jpg" /></a> <span style="font-size:180%;color:#00cccc;">mi è rimasto un tuo bacio in mezzo ai denti</span>Il Dramma Delle Scale Mobilihttp://www.blogger.com/profile/11986689120312117504noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3282704267014469411.post-34852733565411016412011-03-21T14:48:00.001+01:002011-03-21T14:52:45.062+01:00SNAFFY’S GONNA CHANGE MY WORLDSono bei giorni. Sono da poco un dottore è ho scoperto che un’alba è più bella di un tramonto. Tanti progetti supersonici e un punto stabile intorno a cui girare. Un chiodo fisso in mente piantato col martello di Efesto. Ricordo la prima volta che sono andato in Puglia, lo spettacolo del sole che sorgeva tra i trulli di Alberobello. Proprio ieri ho visto invece l’alba in un paio di occhi stanchi ma dolci che si svegliavano alle 9 di mattina accanto a me. Ho sentito l’alba dirmi buongiorno.<br /><em>O sole mio sta 'nfronte a te.<br /></em>Per strada c’era un cane che cercava un abbraccio tra la spazzatura mentre noi storpiavamo le canzoni dei Beatles con commovente disinvoltura. Non c’è più possibilità di tristezza.<br />Questo blog, questa specie di diario poco segreto, anfiteatro dei miei ricordi, non è mai stato così caro. Poi me ne sono andato e come regalo ti ho lasciato la primavera.Il Dramma Delle Scale Mobilihttp://www.blogger.com/profile/11986689120312117504noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3282704267014469411.post-18205017513942376532011-01-20T14:10:00.001+01:002011-01-20T14:10:40.785+01:00anche se avessi avuto la pelle di un colore inconsueto saresti stata bellissima<span style="font-family:lucida grande;">Nella tua stanza fa troppo caldo perché sei il sole. E quando i tuoi raggi incontrano le mie lacrime nascono arcobaleni. Sono lì, proprio nei miei occhi, ed è in quel momento che tutto diventa una carezza. I temporali sono canti d’usignolo. Le sirene dell’ambulanza sinfonie di Beethoven. Allora spremi le tue emozioni come tubetti di tempera che poi colorano il mondo. E sei sempre lì. Capitale del mio stato mentale.<br />Circa un anno fa sono quasi morto annegato.<br />Oggi vivere è il mio hobby preferito. </span>Il Dramma Delle Scale Mobilihttp://www.blogger.com/profile/11986689120312117504noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3282704267014469411.post-81460982872049650242011-01-03T14:51:00.000+01:002011-01-03T14:52:16.052+01:00LA DOLCE VITA<span style="font-family:times new roman;">…notai che mi seguiva. Feci finta di nulla, svoltai a destra senza voltarmi. Poi a sinistra. Poi a destra. E ancora destra. E di nuovo a sinistra. Mi guardai alle spalle il più vagamente possibile. Era sempre dietro di me. Proprio come te la mostrano nella sua più consueta rappresentazione. Tunica nera. Cappuccio nero. Niente pelle e carni e cartilagini. Uno scheletro con le orbite vuote. Quasi vuote. Sembrava di poter vedere le stelle, in quei buchi senza occhi. La falce stretta con entrambe le mani. Capii che scappare non era molto logico.<br />- Perché mi segui?<br />- Sto solo camminando un po’<br />- È arrivata la mia ora?<br />- No.<br />- Allora perché mi segui.<br />- Facciamo solo la stessa strada. È una coincidenza e nulla più.<br />- Ah.<br />- Vedi, io sono una solitaria. Io non vorrei nessuno con me. Io non vado da nessuno. Sono tutti che prima o poi vengono da me.<br />- Allora arrivederci<br />- Ciao.<br />Continuai a camminare. Un cane pisciava sulla ruota di una Mercedes. Ormai era buio. In cielo si vedevano le prime stelle. Bisogna essere un dio per inventare qualcosa come la morte. Mi avviai verso casa… </span>Il Dramma Delle Scale Mobilihttp://www.blogger.com/profile/11986689120312117504noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3282704267014469411.post-27208641878750518532010-12-24T15:56:00.002+01:002010-12-24T16:01:33.621+01:00CENTO CANDELINE e non essere mai nato.<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjI4YnfqUxkce_08dIL2cDbDIGFFPar15DVWVbb0yNpMNXaD7G48mkp8-NtwJgkJenxbtAFmGJ6_ARXHxOC_IjJwyFmza-TKFXlvasS0foxhW5kYLtiCeskga2Xa1fAbHCZ1HlGS1WA85E/s1600/01%252520Gianni%252520Berengo%252520Gardin%252520-%252520Al%252520Lido.jpg"><img style="TEXT-ALIGN: center; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; DISPLAY: block; HEIGHT: 270px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5554263070420181202" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjI4YnfqUxkce_08dIL2cDbDIGFFPar15DVWVbb0yNpMNXaD7G48mkp8-NtwJgkJenxbtAFmGJ6_ARXHxOC_IjJwyFmza-TKFXlvasS0foxhW5kYLtiCeskga2Xa1fAbHCZ1HlGS1WA85E/s400/01%252520Gianni%252520Berengo%252520Gardin%252520-%252520Al%252520Lido.jpg" /></a><span style="font-family:verdana;">Troppo spesso mi domando perché, ma ogni volta mi avvalgo della facoltà di non rispondere. È finito il più bell’autunno della mia vita. Ma non è mai troppo tardi per iniziare a fumare. Guardando il calendario, l’inverno mi ammiccava. <em>E il sereno è la più diffusa delle nubi. </em></span>Il Dramma Delle Scale Mobilihttp://www.blogger.com/profile/11986689120312117504noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3282704267014469411.post-50827531603195797782010-12-17T21:10:00.003+01:002011-05-02T22:00:42.434+02:00e le parole e il mio amore sarebbero un arco di trionfoUn quattrocentesimo di secolo fa non nevicava. Non fotografavo il cielo. A Roma non si moriva d’amore. Naufragare in fiumi di asfalto era il piano B di nessun piano A. Il peso specifico delle mie introspezioni era devastante. Un quattrocentesimo di secolo fa era un milione di anni fa. <em>Il mondo intero era sconvolto dalle esplosioni atomiche. Sulla faccia della Terra, gli oceani erano scomparsi e le pianure avevano l'aspetto di desolanti deserti.</em> Un quattrocentesimo di secolo fa era blu. Ovunque c’era gente morta che non moriva. Gente morta che non moriva. Gente morta che non moriva. E io non ero da meno. Un quattrocentesimo di secolo fa era venerdì 17, e Jason ci sorrideva.Il Dramma Delle Scale Mobilihttp://www.blogger.com/profile/11986689120312117504noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3282704267014469411.post-44199274730130094002010-10-31T15:40:00.001+01:002010-10-31T15:43:42.964+01:00e non ci sarà lieto fine. che il lieto fine è comunque una fine. e io non la voglio una fine.Il Dramma Delle Scale Mobilihttp://www.blogger.com/profile/11986689120312117504noreply@blogger.com0