mercoledì 6 gennaio 2010

mentre i demoni giocano a nascondino


E alla fine è arrivato anche il 2010, e come al solito mi smarrisco in inutili introspettive su quello che non sarò mai. Secondo Martha Medeiros dovrei già essere lentamente morto da anni. E i saluti più cordiali prima della partenza sono stati quelli della Tim mentre mi comunicava che il mio credito era quasi esaurito. È stato un po’ come rompere le ossa ad un fantasma. Ho visto il mio meglio non bastare e sento che il mio corpo è ormai scaduto. Il mio cervello continua ad essere troppo sdentato per masticare il tedesco e nelle vene scorre più nicotina che sangue. Ubriaco fradicio negli incidenti di percorso. Non vedo nessun angelo blasfemo nei miei cieli nuvolosi. Mi sento dannato nell’epicentro quando i marciapiedi e le bottiglie vuote mi augurano un infelice anno nuovo. E cammino anonimo tra la gente come se avessi un #31# in fronte.
Tutto è triste.
Uccidere tutte le speranze per essere l’ultimo a morire.
Alla fine è solo una questione di stile.
Il gatto m'ha spruzzato il computer e lo ha messo ko. Così rieccomi alla mia vecchia macchina da scrivere. É più resistente. Sopporta piscio di gatto,birra vino rovesciati, cenere di sigaro e sigaretta, praticamente ogni cazzo di cosa. Mi ricorda me stesso. Bentornata vecchia mia, dal vecchio tuo.

Nessun commento: