mercoledì 6 maggio 2009

Il Manifesto de "Il Dramma Delle Scale Mobili"

Sono il profeta del qualunquismo dai contorni distorti per il pulviscolo atmosferico del lago di sangue delle mie vanitose utopie sacrificate per trenta danari che ora evaporano in universi blasfemi e claustrofobici dipingendo nel cielo un malsano arcobaleno color inferno.
Sono il buio di cui ho paura che annulla in un assordante silenzio i cinque sensi promuovendo le urla disarmanti di mille speranze disidratate a original soundtrack di una scatola densa di incubi dotata di dolby surround.
Sono un dizionario di dispregiativi dinnanzi ad uno specchio impolverato e da nessuno bramato che raddoppia il peso di tali parole e ne riflette il logoro significato in un pianeta senza sole tra ninna nanne violente di un'orchestra di violini scordati.
Sono una discesa che non culmina mai. Sono Il Dramma Delle Scale Mobili.

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