martedì 20 gennaio 2009

nel suicidio e nella routine finchè l'arcobaleno non ci separi

Da quando ti ho condannata all'esilio nell'isola della mia testa tutte le strade conducono al manicomio. E bestemmio contro il cielo. E bestemmio contro le divisioni col resto. Rovistando tra tutte le canzoni che ti ho scritto ma non ti ho mai cantato la mia preferita faceva "nel suicidio e nella routine - finchè l'arcobaleno non ci separi - è la massima emozione ricordare la tua voce - nella brutale caduta degli anni che furono." Non ricordo il seguito. Che da quando sei in esilio nella mia testa la mia scatola cranica è piena di te e non c'è spazio per nient'altro. Ho fatto dei tuoi avanzi la mia religione. E per sconfiggere la grande depressione dei cieli neri che mi sovrastano è bastato fare del nero il mio colore preferito. E se non piango a capodanno piango comunque tutto l'anno. In questo manicomio. Ora devo solo comprare una cravatta che si abbini bene alla mia nuova camicia di forza.

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