Sono il nero di un chiaroscuro dosato male. Un brindisi con calici colmi di bile a chi trasformerà il mio cappio in guinzaglio. Femori in frantumi per strisciare meglio. Cocci d'ossa ovunque. Smarrito tra torte di mele e fist fuck mi sento perverso come una fragola avariata. Nelle orecchie solo il ronzio di mille ninna nanne urlate a squarciagola. Mentre mi amputo indice e medio. Che sono stanco di incrociare le dita. Voglio raggiungere l'apice massimo del nervosismo prima di impugnare il bisturi. Prima di farmi saltare i trentadue denti cariati e avere un buon motivo per non ridere più. Sono entrato in punta di piedi. Ne sono uscito pazzo. C'è qualcosa di abusivo in così tanta genialità. Devo solo inalare detersivo a sufficienza per farmi il lavaggio del cervello. E annullarmi. Che un cane non ha amici. Solo padroni.
Vorrei solo vedere i fiori appassire al mio tocco malsano.
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