mercoledì 22 aprile 2009

L'ARTE DELL'AUTOMUTILAZIONE part two (just in case of reincarnation)

Sono il nero di un chiaroscuro dosato male. Un brindisi con calici colmi di bile a chi trasformerà il mio cappio in guinzaglio. Femori in frantumi per strisciare meglio. Cocci d'ossa ovunque. Smarrito tra torte di mele e fist fuck mi sento perverso come una fragola avariata. Nelle orecchie solo il ronzio di mille ninna nanne urlate a squarciagola. Mentre mi amputo indice e medio. Che sono stanco di incrociare le dita. Voglio raggiungere l'apice massimo del nervosismo prima di impugnare il bisturi. Prima di farmi saltare i trentadue denti cariati e avere un buon motivo per non ridere più. Sono entrato in punta di piedi. Ne sono uscito pazzo. C'è qualcosa di abusivo in così tanta genialità. Devo solo inalare detersivo a sufficienza per farmi il lavaggio del cervello. E annullarmi. Che un cane non ha amici. Solo padroni.

Vorrei solo vedere i fiori appassire al mio tocco malsano.

Nessun commento: