venerdì 24 aprile 2009

VERSI IN PROZAC

Alla pazienza delle querce dovrebbero dare una medaglia all'onore. E' superiore alla nostra quiete modificata geneticamente. E mai raggiunta. Solo utopizzata. Che nei nostri microcosmi non è mai venuto nessun dio a ripristinare il caos primordiale. Il disordine ancestrale. Dinnanzi al quale anche il disastro ecologico dei miei polmoni perde importanza. Mentre ascolto heavy metal sperando che qualche messaggio subliminale mi istighi al suicidio. Che gli ostacoli cominciano ad essere un po' eccessivi per le nostre caviglie martoriate da troppi sgambetti. Cadere una volta per tutte. Cadere in un sonno più profondo della morte stessa. Il mondo che vorrei è migliore di quello di Vasco. Il mio fottuto mondo pieno di ruggine. Spengiamo la luce allora. Affinchè l'uomo nero venga a consolarci. Perchè ne dovremo contare di pecore stanotte. Prima di meritarci di sognare.

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