giovedì 18 giugno 2009

AFTERSHOW

Mi ero ripromesso che sarei tornato a piangere solo quando non sarebbe stata più una moda. Invece dovrò anticipare un po' i tempi. Questo dolore che mi rende così reale. Lo proietto con i miei occhi su queste pareti ingiallite che vorrei fossero un muro invalicabile. Le paure solo un mucchio d'ombre cinesi che nulla disegnano. Invece quella porta un po' a sinistra non ha una chiave. Troppe speranze. Seminare ricordi per raccogliere nostalgia. Non potrei mai farne a meno. Si sta rompendo una clessidra. Morire lentamente è un privilegio. Vorrei avere la giusta fantasia per surfare un'onda energetica, piuttosto che galleggiare in questi sbadigli rinnovabili. This is my final fit, my final bellyache. Almeno per ora. Ho letto il mio calendario. Dicembre arriverà anche all'inferno. E con esso l'inverno. Solo che quì nessuno festeggerà il natale.

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