venerdì 4 settembre 2009

kill me again, with love

Ieri al lago ho trattenuto il fiato, e sono rimasto sott’acqua il più a lungo possibile. Breath control fatto in casa. Le tempie pulsavano fino a comprimermi la scatola cranica, i battiti cardiaci diminuivano poco a poco, l'aria era un'asfissiante mancanza. Ma in quel momento erano altri i bisogni di prima necessità. Semplicemente non respiravo, e fingevo che si trattasse di un tuo abbraccio, così forte da farmi quasi soffocare, da non farmi arrivare l’ossigeno ai polmoni, da farmi quasi morire.

Ogni volta che sentirò la tua mancanza andrò a cercarti sotto l’acqua, come se fossi una sirena.

Quando sarò in Germania e non potrò farmi il bagno riempirò il lavandino fino all’orlo, e mi sfiderò in dolcissime prove di apnea e sarà come averti accanto. Come abbracciarti. Abbracciarti fortissimo. Fino a soffocare. Abbracciati. Fortissimo. Io. E .Te.

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