venerdì 29 marzo 2013

erano sogni che si realizzavano e io li chiamavo deja vu

quelli di ieri pomeriggio e di un sacco di pomeriggi fa quando mi inventavo un pigiama con un paio di calzoncini più malconci di me e una maglietta nera dei NIN solo per essere degno di te. Che da quando stiamo insieme ho smesso di imbastire una vita e mi godo quello che ho. E corro anche se ho il fiato corto. Sui treni in ritardo e sul mondo che gira dalla parte sbagliata. Corro anche se mi tremano le gambe. Il mondo gira sempre dalla parte sbagliata ma io corro più forte. Corro che forse sorridi e non me lo voglio perdere.

Fotocopia la felicità. Fotocopiala in bianco e nero che le fotocopie a colori costano troppo. Posale là, sulla scrivania, vicino ai cereali e alle cartoline di Carlos Amorales, poi va a dormire. E cerca di fare bei sogni. Almeno tu in tutto il mondo fai bei sogni. Che domani arrivo io, con una scatola di pennarelli, e le coloriamo insieme. Tra un bacio e un deja vu.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

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