lunedì 15 dicembre 2008
PULIZIE DOMESTICHE
Tutto è cominciato quando, armato di straccio e vetril, ho spolverato la notte per eliminare le macchie di stelle. Che preferivo il buio pulito. Che se alla NASA avessero scoperto che i crateri sulla Luna li ho fatti io con la cerbottana, mi avrebbero arrestato. Il giorno seguente però il glutaral ha fatto qualche strana reazione con l'idrogeno e le nuvole sono esplose. Ma noi abbiamo ricostruito un cielo più bello con il Crystal Ball. Un cielo tutto nostro. Un cielo solo nostro. Con costellazioni di giorno e arcobaleno di sera. E stavamo bene sotto quel cielo. Poi è arrivato il giorno in cui ti sei stancata di quel cielo artigianale. Quel cielo troppo piccolo. Quel cielo usa-e-getta. Quel cielo scolorito. Quel cielo fabbricato per far fronte alla nostra dipendenza da cielo. Quel cielo che era solo una menzogna. Una vigliacca utopia. Quel cielo che era una distrazione. Una risata finta. Un surrogato di illusioni e non-sostanza. E tu non potevi combattere le tue guerre stellari sotto quel cielo. Quel cielo ideato perchè l'altro cielo non ci bastava. Perchè l'altro cielo era di tutti. Perchè l'altro cielo era amato "alla romana". Gentilmente sei tornata a sognare sotto quel vecchio cielo bastardo. Mentre io sono rimasto a contemplare quello che da quel momento in poi sarebbe diventato il mio non-cielo. Perchè io non ho sogni. Ho solo illusioni. E qualche incubo.
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