giovedì 9 aprile 2009

violenza psicologica (di un rebus senza soluzioni)

Il tuo buonumore è alimentato ad energia solare. Che così non inquini. Ed ecco perchè muori nei giorni di pioggia. Quella pioggia che io amo. Ma che per tale motivo rinnego. Tanto mi basta chiudere gli occhi. E il getto della doccia diventa un sincero temporale mattutino. Solo a questo serve la fantasia. Che non ho nemmeno più voglia di tenermi a distanza di sicurezza dal sole. Che otto minuti luce sono una piccola eternità. Che se si spegne l'interruttore dei sorrisi me ne accorgo otto inesorabili minuti dopo. Otto primi nei quali sogno che mi stupri il cervello. Con la stessa violenza psicologica di un rebus senza soluzioni. Così come non ci sono soluzioni di continuità per tali speranze: gli otto minuti passano, ed io non ti scorgo più. Che poi non è un problema invalicabile. Perchè anche se non sarai mai mia, solo io conosco il tuo mondo. Molto più vicino al sole. Circa all'altezza di Mercurio. Il tuo mondo di pesci che quando dormono sognano di diventare uno squalo. Uno squalo vegetariano.

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